“Non sei italiano, non ti dò il lavoro”, così via whatsapp il titolare di un ristorante romano liquida un giovane chef romano di origini egiziano. A denunciare il fatto un amico di Samy tramite un post su facebook :
Questa è la risposta razzista che è stata data a un mio amico in cerca di lavoro come cuoco stamattina.
Non serva che io aggiunga altro perché questo schifo si commenta da solo.L’unica cosa che aggiungo è che un MIO CARO AMICO CERCA LAVORO COME CUOCO, quindi se avete conoscenze di persone che abbiano bisogno di questa figura professionale, CONTATTEMI!
Facciamo girare, denunciamo il razzismo dilagante e aiutiamo una brava persona a trovare lavoro. Grazie!Niente alla fine tocca aggiunge altro, per forza.
Rispondiamo alla domanda “cosa c’è di razzista in questa conversazione?”
Ai sensi delle leggi 903/77 e 125/91 gli annunci di lavoro devono essere rivolti a entrambi i sessi e a persone di tutte le età e tutte le nazionalità, ai sensi dei decreti legislativi 215/03 e 216/03.
“Ma questo vale solo per il pubblico, io ristoratore posso fare come mi pare”.
Anche no! I bandi di concorso pubblici e privati che escludono esplicitamente determinati gruppi per la loro etnia o religione o per il colore della pelle (p. es. «curdi astenersi») violano la norma penale contro il razzismo (art. 261bis CP e art. 171c CPM).
Prima si valutano le competenze e poi si fa una selezione che dovrebbe basarsi sul merito e sulle esperienze, non su cognome, nazionalità, orientamento sessuale, sesso.
Ora il caso vuole che il mio amico sia egiziano, ma se mi fossi candidata io sarai stata scartata comunque a priori anche se italiana di cittadinanza, nata e cresciuta a Roma, solo per il mio cognome.
“Sì, ma dove sta l’atto razzista?” L’atto razzista sta nel fatto che non è stata data neanche la possibilità di inviare e il curriculum vitae e candidarsi, perché non italiano.
“Ma ognuno sarà libero bla bla bla?” NO! NON SEI LIBERO DI ESSERE RAZZISTA, OMOFOBO, TRANSFOBICO O SESSISTA! LEGGI LA COSTITUZIONE E STUDIA!
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