Lgbt + rights

Monica Cirinnà è la nuova responsabile diritti del PD

La senatrice Monica Cirinnà, promotrice della legge sulle unioni civili, è da qualche giorno la nuova responsabile del dipartimento diritti del Partito Democratico. Una scelta coerente e voluta dal segretario Dem, Nicola Zingaretti, che attraverso questo incarico ha riconosciuto alla Cirinnà un lavoro per i diritti e le minoranze che ormai da anni porta avanti con passione e impegno.E’ così che la vede la stessa Cirinnà.

“La scelta di ricostituire il Dipartimento diritti del Partito democratico è molto significativa, e dimostra che il Pd vuole davvero mettere al centro della ripartenza le persone, con i loro diritti e le loro necessità – dichiara la senatrice -. Questo impone di continuare una lotta senza quartiere per la dignità e contro ogni forma di solitudine, discriminazione, violenza e odio: soprattutto adesso che l’emergenza sanitaria ha fatto esplodere in maniera ancor più dolorosa le tante disuguaglianze che affliggono il nostro Paese”.

“Svolgerò questo incarico – sottolinea infatti Cirinnà – praticando soprattutto l’umiltà e l’ascolto: ascolto delle diverse anime del nostro Partito, così ricco e plurale, e delle esigenze di chi lavora sui territori; e ascolto di tutto quel che si muove fuori di noi. Un Partito utile è un partito capace anzitutto di dialogare e confrontarsi, senza pregiudizi e senza timidezze”. Per questo la senatrice fa sapere che avvierà “immediatamente, coinvolgendo i nostri eletti in tutte le istituzioni, la ricostituzione di tavoli permanenti, aperti alle associazioni e alla società civile, per condividere con loro priorità e scelte”.

Il dibattito sui diritti civili al momento è sulla legge contro l’omotransfobia presentata da Alessandro Zan ( PD) alla Camera. La Cirinnà ha chiara la strada e cercherà di mediare insieme a Zan e al partito per ottenere al più presto questa legge attesa da così tanti anni dalla comunità lgbt+ italiana.

Ieri, dopo le dichiarazioni della Cei a proposito della legge contro l’omotransfobia, la senatrice aveva commentato con un tweet molto chiaro.
“Il discorso è semplicissimo: discriminazione e violenza non sono opinioni protette dall’articolo 21 della Costituzione – si legge nel messaggio -. Di una legge che tuteli la comunità #LGBT+ e tutte le persone dai crimini d’odio c’è molto bisogno. Si approvi in fretta la legge contro #omofobia, con coraggio”.

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