In questi giorni presso la Commissione di Giustizia della Camera dei Deputati sono in corso le audizioni per l’esame dei disegni di legge contro l’omotransfobia, nello specifico delle disposizioni recanti modifiche al codice penale in materia di violenza o discriminazione per motivi di orientamento sessuale e identità di genere. Tra le persone audite, anche personalità del mondo lgbt tra cui l’avvocatessa Cathy La Torre, l’attivista Franco Grillini e il giurista Antonio Rotelli, solo per fare qualche nome, i quali hanno ribadito la necessarietà di una legge attesa da anni. Da lato opposto, tra gli altri, abbiamo ascoltato esponenti di Pro Vita che sostengono che la legge contro l’omofobia non serva in Italia e personalità come il professor Ronco voluto dalla Lega, già ospite l’anno scorso del discusso Congresso delle Famiglie di Verona, il quale afferma “ la legge contro l’omofobia vuole censurare chi critica i disturbi sessuali”. Alessandro Zan, deputato Pd e primo firmatario del disegno di legge contro l’omofobia, definisce retrive le parole di Ronco e continua a ribadire l’urgenza di una legge in materia di discriminazioni sessuali. L’Italia, secondo molti report, tra cui la Rainbow Europe Map, dal 2018 a oggi è scesa da un indice di tutela dei diritti Lgbt del 27% a quello attuale del 2020 del 22%. Gli indicatori riguardano il riconoscimento dei diritti civili, la presenza di leggi contro i crimini d’odio, l’educazione nelle scuole, le tutele sanitarie e sociali. L’Italia è in particolare l’ultimo Paese tra i fondatori dell’Unione Europea a non avere una legge che equipari odio razzista e odio omo-transfobico, necessaria per garantire la possibilità di denunciare gli episodi di omofobia. Tra le principali mancanze italiane anche l’assenza di provvedimenti per l’educazione sessuale e di genere nelle scuole. Durante il lockdown imposto per il Coronavirus abbiamo assistito ad un’ impennata di richieste di aiuto da parte delle persone Lgbt e a casi di violenza verbale e social diffusi: l’odio del web non si ferma neppure dinanzi al presidente della repubblica che, durante il suo messaggio in occasione della giornata mondiale contro l’omofobia del 17 maggio, e’ stato inondato di insulti e messaggi di insulti da odiatori ti seriali del web. Purtroppo la violenza non si e’ limitata al web ma e’ sfociata anche in violenza fisica e a farne ne spese in questo ultimo mese e’ stato l’influencer Iconize, Marco Ferrero, che e’ stato attaccato a colpi di pugni da alcuni ragazzi per via del suo orientamento sessuale.
Comment here